In questo articolo ti spiegherò perché non dovresti investire tempo e soldi in inutili sedute di fisioterapia con la Tecar.
Negli ultimi anni, in Italia, la terapia con Tecar ha avuto un notevole successo rispetto ad altre nazioni. Se si confronta il termine di ricerca su Google Trends con gli Stati Uniti, si nota subito come l’interesse verso questo tipo di terapia in Italia sia nettamente maggiore. La Tecar viene discussa nei congressi di riabilitazione e prescritta da quasi tutti gli ortopedici e fisiatri per qualsiasi tipo di patologia. Di conseguenza, se sei un fisioterapista e non possiedi una Tecar, potresti essere considerato fuori dal mercato.
CHE COS’E’ LA TECAR O DIATERMIA?
da Wikipedia: “La diatermia è una pratica della medicina alternativa la cui efficacia non è supportata da verifiche sperimentali, che si ipotizza abbia proprietà curative per mezzo di un aumento della temperatura di alcune zone del corpo non superficiali. Il calore è indotto dal passaggio di corrente elettrica, per effetto Joule e in questo caso si parla di Tecar (Transfer Energy Capacitive And Resistive) terapia, oppure con l’applicazione di ultrasuoni.[1] Il termine deriva dalle parole greche caldo e profondo.[2].”
La Tecar si basa sul principio fisico del condensatore, capace di generare calore all’interno dell’area specifica da trattare. Funziona in due modalità: capacitiva (per i tessuti molli superficiali) e resistiva (per i tessuti in profondità, come l’osso). Gli effetti biologici prodotti sono: aumento del microcircolo, vasodilatazione e incremento della temperatura interna.
Le aziende produttrici del macchinario indicano effetti positivi della tecar su: Contratture, Stiramenti e strappi, Lombalgie, dorsalgie e cervicalgie. Patologie della spalla come tendiniti e capsuliti. Patologie del gomito e del polso come Epicondilite e rizartrosi. Coxartrosi dell’anca e pubalgia, lesioni dei legamenti del ginocchio, ecc..
CHE COSA CI DICE LA SCIENZA SULLA TECAR?
Wikipedia la definisce come una pratica non supportata da verifiche sperimentali ossia senza evidenza scientifica e con “ipotetiche” capacità curative, adducendo in questo modo molti dubbi sulla sue efficacia. Certo Wikipedia rimane un’enciclopedia libera online e non la parola della scienza.
In medicina tutti gli studi scientifici vengono pubblicati su una gigantesca banca dati, sito: www.pubmed.org. Attenzione – pubblicare uno studio non significa che lo studio sia di qualità , anche gli studi vanno valutati con estrema attenzione.
Cercando la parola “Tecar” su PubMed si ottengono 24 studi. Senza entrare troppo nel dettaglio su come valutare la qualità di uno studio, si può notare che la maggior parte di questi sono stati pubblicati in Italia, dove la Tecar è più diffusa, e su riviste che non hanno un alto valore scientifico. Quello che possiamo notare è che NON ci sono studi che possano confermare con certezza che la Tecar funziona.
I MIGLIORI FISIOTERAPISTI AL MONDO, UTILIZZANO LA TECAR?
A quanto pare, mentre in Italia la Tecar sembrerebbe essere la terapia fisica più richiesta e utilizzata, nel resto del mondo non c’è alcuna conoscenza di cosa sia. Nel 2016, il Dott. Alessandro Giannini (Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione) ha scritto un articolo intitolato “J’accuse” in cui analizza l’utilizzo di questo macchinario. In esso, utilizzando Twitter, ha chiesto ai maggiori esperti internazionali del settore cosa ne pensassero della Tecar.
Ecco le risposte:
Il fatto che i migliori esperti internazionali non ne abbiano mai sentito parlare o che abbiano difficoltà a trovarne informazioni su Google dovrebbe farci riflettere sul fatto che probabilmente il successo del marketing in Italia è stato maggiore rispetto alla diffusione delle evidenze scientifiche. Consultando la letteratura scientifica, non viene menzionata la diatermia come un trattamento efficace per nessuna delle patologie che questa tecnica presume di curare.
Si, ma su di me ha funzionato…
E’ la risposta più comune da parte di chi ha ottenuto risultati. Ma il risultato rende una terapia affidabile? La risposta è NO, spesso il miglioramento è dovuto ad altri fattori.
Lo spiego meglio in questo articolo: Dolori muscoloscheletrici: concentrati su di te, non sul risultato!
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Complimenti. è la prima volta che sento dare delle spiegazioni chiare e comprensibili su quella che risulta essere una metodica che di scientifico ha poco e nonostante questo è prescritta e pone fuori mercato ogni professionista che ne rifiuta l’uso….. Invito, a titolo del tutto informitivo a consultare il sito http://www.teleamedical.com per comprendere che la scienza grazie a chi si spende e crede nella ricerca ha fatto passi da gigante rispetto ad una tecnologia vecchia di oltre 80 anni. La ringrazio
Grazie per i complimenti e per il suo contributo.
Devo purtroppo dire che ho effettuato più di 20 tecar ma non ho ottenuto grandi risultati, a volte stavo meglio, a volte peggioravo. Ho avuto l’impressione che la fisioterapista non facesse funzionare il macchinario perché, lo stesso, non ha uno squillo, pertanto chi lo usa può fare il bello è il cattivo tempo per guadagnare soldi, del resto io, da paziente, non potevo controllarlo nella posizione in cui mi trovavo.
Non è la prima volta che mi accade questo.
A mio avviso tutti i macchinari dovrebbero essere dotati di un campanello affinché il paziente si possa rendere conto che effettivamente ha effettuato la terapia.
Meglio affidarsi a terapie manuali ed esercizio terapeutico….hai la sicurezza di fare qualcosa 🙂
Grazie per la tua testimonianza.
A poco meno di un mese dalle più di 20 Tecar terapia, sono tornata con i problemi che avevo prima di iniziare ed ho speso € 700,00. Penso di essere stata presa in giro.
La tecar ha un segnale di inizio e fine terapia ma non alzando il potenziometro o non utilizzandola in maniera precisa sarebbe comunque inutile quindi l’idea che lei possa o non possa vederla non cambierebbe la cosa A mio parere il problema non è il trillo ma l’idea che la collega possa averla trufffata
Su consiglio del mio medico, mi sono sottoposto a tecarterapia per curare una piccola lesione al tendine della spalla. Dopo il primo trattamento si è riacutizzata una cervico-brachialgia determinata da un’ernia del disco cervicale che ho avuto 20 anni fa. Al momento in cui mi sono sottoposto alla tecarterapia non avevo dolori da due anni. La fisioterapista mi ha spiegato che dopo il trattamento il dolore può aumentare, ma il problema è che mi ero sottoposto alla cura per un problema al tendine e non mi sarei mai aspettato che si riacutizzasse un vecchio dolore scomparso da anni. Chi mi assicura che, proseguendo la terapia, il dolore avrà una remissione, come sosteneva la dottoressa, e non si debba invece ricorrere ai FANS? Dopo essermi informato sul reale fondamento scientifico di questa metodologia, ho deciso di non proseguire le cure. L’articolo qui pubblicato è stato molto utile per chiarirmi le idee.
Sono molto contento che l’articolo le sia stato utile.
Un saluto.
https://humantecar.com/
è imbarazzante come possiate denigrare una metodologia semplicemente pubblicando delle risposte su una domanda oltretutto posta male, forse non sono proprio dei medici questi, la tecar viene chiamata in altro modo e la conoscono tutti da almeno 20 anni sia in europa che oltreoceano. Perchè dire delle cose non vere? boh
La ringrazio per il commento, sul fatto che la conoscono tutti da oltre 20 anni non significa che abbia un evidenza scientifica. Non voglio assolutamente denigrare nessuno con questo articolo ma semplicemente riportare quello che ci suggerisce la letteratura scientifica: Ad oggi NESSUNA EVIDENZA.
Un saluto.