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Il recupero post infortunio: un sistema complesso e non lineare

da | 23 Gen 2019 | 2 commenti

Abbiamo sempre pensato che il percorso di recupero post infortunio seguisse un andamento lineare, ma non è così. Le migliori evidenze scientifiche dimostrano che si tratta, in realtà, di un sistema complesso: vediamo perché.

 

 

In fase di recupero dopo un infortunio, le prime domande che, di solito, si pone lo sportivo sono sempre legate ai tempi di guarigione ed al ritorno allo sport.

La foto di copertina si riferisce ad un articolo di Adam Meakins “Road to recovery graph” pubblicato su BJSM nel 2015.

Anche io, come Meakins, per molti anni ho cercato di spiegare ai miei pazienti, sulla base delle conoscenze che avevo rispetto alla guarigione dei tessuti, come il percorso seguisse sempre un andamento lineare da A a B (come nella fig.1).

Purtroppo nel tempo ho iniziato a sentirmi scoraggiato quando, nonostante avessi fatto al meglio il mio lavoro, notavo come il processo di recupero del paziente fosse soggetto a continue fluttuazioni.

In particolare, notavo un andamento non-lineare tipico dei sistemi complessi e molto più vicino alla fig.2.

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Il recupero dall’infortunio come sistema complesso e non lineare

L’essere umano come la meteorologia, la biologia, la psicologia, fa parte dei sistemi complessi.

I sistemi complessi sono sistemi in cui le singole parti sono interessate da interazioni locali che provocano cambiamenti nella struttura complessiva.

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La particolarità dei sistemi complessi è che il loro comportamento non è prevedibile se non in modo molto parziale, probabilistico e inesatto.

Il sistema si comporta in modo caotico in riferimento alla propria sensibilità sistemica esponenziale e rispetto alle variabili iniziali definendo appunto un andamento non-lineare.

Leggi anche: Come prevenire gli infortuni sportivi: postura, stretching o allenamento della forza?

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I fattori che incidono nel recupero post infortunio

È stato ampiamente dimostrato in letteratura come i fattori biopsicosociali:

  • il riposo
  • il sonno
  • lo stato mentale
  • lo stile di vita
  • l’ambiente in cui si vive

influenzino il dolore rendendo il processo di recupero non-lineare.

ll problema nell’ approccio ai sistemi complessi è fondamentalmente logico: nella logica lineare ad una causa corrisponde una conseguenza o un effetto; nella logica complessa invece questo principio di linearità è limitato a causa di fattori, come sopra descritti, non prevedibili.

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Conclusioni

Gestire le aspettative del paziente sin dall’inizio migliora notevolmente il successo del risultato:

uno dei nostri scopi come terapeuti è anche aiutare le persone a riflettere sulla propria condizione e identificare quegli aspetti che devono essere migliorati.

È perfettamente normale avere degli alti e bassi durante la fase di recupero, non bisogna preoccuparsi e soprattutto mai scoraggiarsi!

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References

  1. Nonlinear systems in medicine, Yale J Biol Med. 2002.
  2. Sistemi complessi: cosa sono e perché ci riguardano, Drssa Sara Diani.
  3. Road to recovery, Adam Meakins bjsm 2015

2 Commenti

  1. Agostino Minieri fisioterapista

    Salve. Sicuramente la natura del problema è degna di estrema attenzione. La teoria dei sistemi complessi e specificamente dei sistemi dinamici non lineari, ha attirato grande attenzione nell’ultimo secolo. Come tutte le pseudo novità bisogna stare attenti ed evitare quelle che il fisico Alan Sokal definiva, nel suo saggio, “imposture intellettuali”. Pensare che i processi del caos e dinamiche non-lineari siano la medisima realtà è fuorviante. Inoltre, non afferrò, probabilmente per miei limiti, l’affermazione: “…L’essere umano come la meteorologia, la biologia, la psicologia, fa parte dei sistemi complessi…”. Sicuramente con gli studi sulla metereologia Edward Lorenz nel titolo di un suo articolo del 1972: Predictability: does the flap of a butterfly’s wings in Brazil set off a tornado in Texas?, fece risaltare e conoscere al grande pubblico le dinamiche caotiche. Con l’effetto farfalla. Ma, non conprendo per es. se la biologia e la psicologia siano complesse o è l’oggetto del loro studio ad essere un sistema complesso. Pensare che la riabilitazione debba interagire (e non fare forzature teoriche o plagi) con campi distanti dal nostro quotidiano, come fisica, termodinamica, sinergetica e produttivo, ma nello stesso tempo pericoloso. Soprattutto se si ricorre al “copia e incolla”. Certezza è che la termodinamica con le sue leggi e la matematica con le sue equazioni ci suggeriscono che esiste un freccia del tempo a livello microscopico. Che i processi di recupero post lesionali sono dinamiche di ottimizzazione e non di cura. La riabilitazione, come da sempre ha sostenuto Lucio Antonio Rinaldi, è un percorso di ridefinizione del potenziale evolutivo post lesionale. Sapendo e credendo, inoltre, che su di noi c’è anche la mannaia del principio di indeterminazione di Heisenberg. Mi scuso se ho occupato e rubato spazio, ma mi echeggiano da sempre le parole del fisico Sokal (consiglio vivamente il suo saggio) che non potevo non esprimere le mie riflessioni. Ho percepito un senso di con-fusione nell’articolo e un senso approssimativo sull’utilizzo di altri saperi. Chiaramente su quanto detto me ne assumo la completa paternità. Un caloroso saluto.

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    • Ilio Iannone

      Ciao Agostino, ti ringrazio per il tuo contributo. Non ho citato Alan Sokal tantomeno affermazioni che mi fai notare di aver usato attribuendole a lui: “…L’essere umano come la meteorologia, la biologia, la psicologia, fa parte dei sistemi complessi…”.
      Ho scritto della biologia come sistema complesso riferendomi alla natura dei sistemi dinamici complessi del corpo umano e negli stati della malattia.
      Mi rendo conto della complessità dell’argomento, il mio obiettivo non è stato quello di parlare dei sistemi complessi (sicuramente c’è qualcuno più bravo che può farlo meglio di me) ma quello di far capire al lettore che il recupero non segue mai un andamento lineare perché influenzato da altri fattori.
      Mi dispiace di essere stato accusato di aver fatto “copia e incolla” e di aver utilizzato in maniera approssimativa l’utilizzo di altri saperi, non era mia intenzione.
      Un saluto, Ilio.

      Rispondi

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