Davvero Sport e Linfedema non possono coesistere? Da 10 anni convivo con un linfedema primario: ecco la mia esperienza diretta, basata sulle migliori evidenze scientifiche e programmi di allenamento selezionati!
Una mattina di dieci anni fa mi svegliai con l’avambraccio completamente gonfio e caldo, era il giorno in cui scoprii di avere un linfedema primario all’arto superiore.
Per uno sportivo come me, appassionato di allenamento della forza, sentirsi dire da un medico: “meglio non toccare i pesi”… rappresentò un brutto colpo!
Le raccomandazioni di alcuni esperti, purtroppo, si basano spesso su pareri piuttosto che su evidenze scientifiche.
Tra le raccomandazioni ci sono quelle di evitare movimenti ripetitivi e vigorosi con l’arto colpito e di non sollevare più di 2-7 Kg. Di conseguenza le attività di vita quotidiana (passare l’aspirapolvere, fare la spesa, ecc.) e le attività ricreative, compreso l’esercizio fisico, vengono limitate (1).
Per fortuna, dopo qualche mese incontrai un bravissimo specialista sul linfedema che fu l’unico a tranquillizzarmi, spiegandomi che potevo allenarmi senza “esagerare”. Da lì, iniziai ad approfondire attraverso la letteratura scientifica l’argomento sport e linfedema.
COSA CI DICE LA LETTERATURA SCIENTIFICA SULL’ESERCIZIO FISICO IN PAZIENTI CON LINFEDEMA?
La maggior parte degli studi in letteratura sul linfedema e lo sport riguardano i pazienti con linfedema secondario correlato al cancro al seno (BCRL).
Per quanto riguarda questo tipo di pazienti, molti studi evidenziano come l’esercizio fisico abbia degli effetti positivi sia dal punto di vista fisiologico che dal punto di vista psicosociale.
Courneya et al (2009) hanno osservato come i programmi di tipo aerobico oltre a migliorare la capacità aerobica e i livelli di grasso corporeo migliorano in modo significativo l’autostima.
Parallelamente i programmi di esercizio contro resistenza, oltre a migliorare la forza e la massa magra, migliorano l’aderenza al trattamento chemioterapico (5).
Buchan et al. nel 2016 analizzano gli effetti dell’esercizio aerobico e di resistenza, arrivando alla conclusione che nessuna delle due modalità di intervento è superiore all’altra per quanto riguarda gli effetti positivi sullo stato della patologia, in particolar modo sulla funzionalità dell’arto, la composizione corporea e la qualità della vita.
“Pertanto le preferenze personali e le esigenze funzionali dovrebbero essere considerate in primo piano prima della stesura di un programma di esercizio fisico (4).”
Nel 2005 Holmes et al., in uno studio pubblicato su JAMA, hanno dimostrato come l’attività fisica possa ridurre il rischio di morte nei pazienti con BCRL soprattutto se eseguivano dalle 3 alle 5 ore a settimana di camminata a ritmo medio, con poche prove di una correlazione con il dispendio energetico (6).
Gli effetti dei programmi di esercizio di tipo misto aerobico/contro resistenza sono stati valutati sia da Hayest (2009) che Anderson (2012) con risultati simili: nessun cambiamento significativo sullo stato del linfedema nella combinazione di esercizio di resistenza e aerobico (7,8).
Diversi studi hanno dimostrato come l’esercizio di resistenza non abbia causato aumenti significativi del volume dell’arto a rischio comparato con l’arto controlaterale arrivando alla conclusione che l’esercizio di resistenza non causa linfedema nei pazienti a rischio BCRL.
Leggi anche “Come impostare un Programma di Progressione del carico di lavoro su pazienti con dolore [PARTE 1]”
QUALI CONCLUSIONI TRAGGO DA TUTTI QUESTI STUDI?
È interessante notare che, nonostante ogni studio si concentri su diverse misure di outcome, i risultati sono stati simili.
Negli unici studi in cui viene rilevato un aumento del volume del braccio ciò si è manifestato anche nel rispettivo gruppo di controllo (8,9,10,11).
La letteratura scientifica ci suggerisce che entrambi i programmi di esercizio fisico sia in maniera isolata che in combinazione non peggiorano lo stato del linfedema. Entrambe le modalità di intervento sono efficaci dal punto di vista fisiologico, biopsicosociale e sul miglioramento della sopravvivenza per quanto riguarda il paziente oncologico.
La scelta del tipo di esercizio fisico, oltre a prendere in esame le condizioni cliniche del paziente, dovrebbe prendere in considerazione le preferenze della persona.
“La combinazione di entrambe le modalità di esercizio probabilmente rappresenta la scelta migliore, in quanto ognuna delle due ha effetti positivi diversi dal punto di vista neurale, muscolare e ormonale.”
LA MIA ESPERIENZA DIRETTA CON IL LINFEDEMA: ESERCIZI E CONSIGLI UTILI
Purtroppo per quanto riguarda la letteratura scientifica non c’è molto circa il dosaggio dell’esercizio, l’unico documento interessante che ho trovato è l’intervento al Memorial Sloan Ketterind di Jannette Zucker, DPT, CSCS: Lymphedema Exercises and Workout Guidelines.
Ti lascio il video
Ed ecco le linee guida per allenarsi in sicurezza
Quello che faccio abitualmente quando mi alleno è:
- esposizione graduale al carico (reps, kg, set, ecc)
- e monitoraggio dello stato del linfedema post-esercizio e dopo 12hr.
Cosa faccio se noto un aumento dell’edema? Oltre all’automassaggio, riduco il carico nelle sedute successive. Nel tempo si impara a conoscersi e a capire in anticipo qual è la nostra tolleranza al carico senza andare incontro ad un peggioramento dell’edema.
Leggi anche: “Capacità di Carico Tissutale: cos’è e come determinarla”
Durante l’esercizio utilizzo un bracciale su misura a trama piatta (come nella foto di copertina). Lo scopo del bracciale è, oltre a quello di ridurre l’edema, quello di favorire attraverso la contrazione muscolare lo spostamento della linfa da valle a monte (effetto pompa).
L’esposizione graduale del carico nel tempo aumenta la capacità dell’arto di tollerare carichi sempre maggiori senza un peggioramento dell’edema.
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Reference:
1 Schmitz KH. Balancing lymphedema risk: exercise versus deconditioning for breast cancer survivors. Exerc Sport Sci Rev. 2010; 38:17-24.
2 Meiklejohn J, Heesch K, Janda M, Hayes SC. Physical activity in the lives of those living with lymphoedema following cancer treatment. Lymphology. 2013;44(suppl):131-137.
3 Sander AP, Wilson J, Izzo N, Mountford SA, Hayes KW. Factors that affect decisions about physical activity and exercise in survivors of breast cancer: a qualitative study. Phys Ther. 2012;92(4):525-36
4 Buchan J, Janda M, Box R, Schmitz K, Hayes S. A randomized trial on the effect of exercise mode on breast cancer-related lymphedema. Med Sci Sports Exerc 2016;48(10):1866e74.
5 Courneya KS, Segal RJ, Mackey JR, Gelmon K, Reid RD, Friedenreich CM, et al. Effects of aerobic and resistance exercise in breast cancer patients receiving adjuvant chemotherapy: a multicenter randomized controlled trial. J Clin Oncol 2007;25(28):4396e404.
6 Holmes MD, Chen WY, Feskanich D, et al: Attività fisica e sopravvivenza dopo la diagnosi del cancro al seno. JAMA 293 :: 2479 , 2005 -2486
7 Hayes SC, Reul-Hirche H, Turner J. Exercise and secondary lymphedema: safety, potential benefits, and research issues. Med Sci Sports Exerc 2009;41(3):483e9.
8 Anderson RT, Kimmick GG, McCoy TP, Hopkins J, Levine E, Miller G, et al. A randomized trial of exercise on well-being and function following breast cancer surgery: the RESTORE trial. J Cancer Surviv 2012;6(2):172e81.
9 Sagen A, Kåresen R, Risberg MA. Physical activity for the affected limb and arm lymphedema after breast cancer surgery: a prospective, randomized controlled trial with two years follow-up. Acta Oncol 2009;48(8):1102e10.
10 Schmitz KH, Ahmed RL, Troxel AB, Cheville A, Lewis-Grant L, Smith R, et al. Weight lifting for women at risk for breast cancer-related lymphedema: a randomized trial. J Am Med Assoc 2010;304(24):2699e705.
11 Hayes SC, Speck RM, Reimet E, Stark A, Schmitz KH. Does the effect of weight lifting on lymphedema following breast cancer differ by diagnostic method: results from a randomized controlled trial. Breast Canc Res Treat 2011;130(1):227e34.
12 Kira Bloomquist et al. A randomized cross-over trial to detect differences in arm volume after low- and heavy-load resistance exercise among patients receiving adjuvant chemotherapy for breast cancer at risk for arm lymphedema: study protocol.
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