In un articolo precedente, ho descritto la mia esperienza personale con il linfedema primario nell’attività sportiva che pratico e come ho imparato a gestirlo nel tempo. Nello stesso articolo, ho riassunto brevemente ciò che la letteratura scientifica ci dice riguardo all’attività fisica per i pazienti con linfedema, sottolineando come gli effetti positivi siano sia fisiologici (miglioramento dello stato del linfedema) che psicosociali.
Nella creazione di un programma di allenamento, valuto diversi fattori che guidano il mio processo decisionale, sia per quanto riguarda la scelta degli esercizi, sia per quanto riguarda i parametri di esecuzione, come il numero di ripetizioni, le serie e la durata. Ogni programma viene costruito su misura per il paziente, per questo non esiste un programma uguale per tutti.
SCOPRI QUALI FATTORI VALUTO PRIMA DI INIZIARE L’ATTIVITA SPORTIVA CON LINFEDEMA
Valutazione della postura e del movimento
Il peso dell’arto colpito dal linfedema può influire notevolmente sulla postura del paziente, causando ad esempio una caduta dell’arto o alterazioni della curva della colonna vertebrale. In caso di asportazione chirurgica dei linfonodi possono essere presenti limitazioni nei movimenti che modificano la meccanica del movimento.
Valutazione della forza e della resistenza
Una riduzione della forza muscolare è comune nei pazienti con linfedema e deve essere valutata attraverso specifici test. Oltre alla forza espressa in termini di quantità di peso sollevato, è importante valutare anche la capacità di resistere a carichi di lavoro prolungati nel tempo, come ad esempio la ripetizione continua di un determinato gesto (usare il ferro da stiro o camminare).
Valutazione dello stato di forma
Un paziente che non è abituato all’esercizio fisico sarà più suscettibile a un peggioramento dell’edema anche a carichi di lavoro bassi, mentre un paziente attivo sarà in grado di tollerare carichi maggiori. È comune che i pazienti con linfedema riscontrino un peggioramento dell’edema anche con esposizioni minime al carico, come ad esempio una passeggiata di dieci minuti (linfedema dell’arto inferiore).
Analisi dello sport
Sebbene le preferenze del paziente siano uno dei fattori più importanti da considerare nella scelta dello sport da praticare, le condizioni cliniche e l’alterazione di alcuni pattern motori dovrebbero essere presi in considerazione. Ad esempio, dopo una post-mastectomia, la ridotta mobilità della spalla e il deficit di forza associato dovrebbero essere recuperati prima di iniziare attività come il tennis o il nuoto in stile libero.
Leggi anche: Come modificare l’ordine degli esercizi per migliorare le Performance in allenamento
Valutazione del post-allenamento
La valutazione degli effetti oggettivi e soggettivi è importante per determinare la progressione del carico di allenamento nelle settimane:
- Gli effetti oggettivi includono variazioni nel volume del distretto edematoso (misurabile con un metro) e variazioni nella pigmentazione dell’edema (arrossamento).
- Gli effetti soggettivi includono la sensazione di discomfort (dolorabilità, calore, prurito, pesantezza) o malessere generale e dolori diffusi, oppure la sensazione di benessere e leggerezza del distretto interessato e benessere generale. L’esercizio fisico nel soggetto sano può causare un’infiammazione temporanea a livello sistemico.
Tuttavia, in un paziente con linfedema, un sovradosaggio di esercizio può peggiorare la patologia. La comparsa di sintomi o segni negativi può indicare che il carico di allenamento è stato troppo elevato per le condizioni del paziente, aumentando così il livello di infiammazione sistemica e peggiorando il linfedema.
E’ importante avere un programma di esercizio personalizzato con una progressione del carico graduale, tenendo conto degli effetti oggettivi e soggettivi rispetto al carico di allenamento somministrato.
Vuoi essere seguito da me online con un Programma Specifico per il tuo linfedema?
> fisioterapistasportivo.com
0 commenti